L’insalata in busta è più sporca e ricca di batteri della normale insalata
La pubblicità ci ha davvero scombinato la vita, soprattutto per quanto riguarda i generi alimentari: ci sono dei bellissimi bambini che ti raccontano che le loro merendine sono sane (forse perché sono troppo piccoli e non sanno leggere gli ingredienti), adulti che consigliano barrette al cioccolato con pochissimo cioccolato, e poi ci sono le insalate già tagliate. Ci dicono che sono comode, pratiche e pulite.
Ma quanto è vero?
Perché accade questo?
Perché l’insalata tagliata continua a perdere il proprio liquido cellulare ed i batteri,ovviamente se ne cibano. La carica batterica risulta assai più alta di quella che si trova sull’insalata dell’orto non lavata! Il Guardian poi sostiene che il lavaggio è spesso fatto in modo piuttosto approssimativo.
Nel 3% delle buste i ricercatori hanno individuato l’Escherichia coli. E in 2 casi su 3 l’esame ha evidenziato la patogenicità della contaminazione.
Percentuali persino più elevate sono invece il risultato della ricerca di altri germi patogeni: l’Enterobacter sakazakü è stato isolato nel 10% dei campioni, lo Pseudomonas nel 17% e lo Staphylococcus nel 18% delle insalate.
Percentuali persino più elevate sono invece il risultato della ricerca di altri germi patogeni: l’Enterobacter sakazakü è stato isolato nel 10% dei campioni, lo Pseudomonas nel 17% e lo Staphylococcus nel 18% delle insalate.
Inoltre c’è da dire che in media una busta di insalata già tagliata costa 4 volte di più della pianta presa al mercato
Infine secondo uno studio dell’INRAN, i prodotti tagliati e imprigionati nelle buste perdono fino al 50% dei loro elementi nutritivi antiossidanti.
Insomma stiamo comprando, ad un prezzo maggiorato, qualcosa che non solo ha perso i propri nutrimenti, ma che potrebbe farci anche male?
Certo, molti potranno dire che si risparmia tempo, ma forse è lo stesso tempo che si perde poi nel guardare la pubblicità della propria insalata.
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